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La nascita di Venezia

Il 25 marzo Venezia festeggia il suo compleanno.

Secondo Martino Da Canal nella sua “Storia di Venezia” la data di nascita della città sarebbe il 25 marzo del 421. La data coincide con la consacrazione della chiesa di San Giacometto sulle rive dell’attuale Canal Grande che segna il primo insediamento a Venezia sulla Riva Alta (Rialto) secondo il Chronicon Altinate del XI secolo.

Nella realtà la città più bella del mondo una precisa data di nascita non ce l’ha, ma è frutto di continui spostamenti e cambiamenti.

Tornando molto indietro nel tempo non avremmo visto nessuna distesa di acqua incontaminata, come potremmo immaginare guardando la laguna, con le sue barene, i suoi isolotti e la sua pace.

Quello che avremmo potuto vedere era il predominio del continente nell’eterna lotta tra terra e mare.
I fiumi alpini, sfociando nell’odierna laguna, portavano continuamente detriti che creavano una distesa di terra ricoperta da boschi, intervallati da acquitrini d’acqua dolce e qualche breve dosso (dossum durum che darà nome a Dorsoduro, uno dei sestieri di Venezia, e dossum oliveti, che darà nome a Olivolo, l’odierno Castello, un altro sestiere di Venezia).


Un fiumicello d’acqua dolce, il rivus altus (Rialto) segnava l’odierno andamento del Canal Grande, sulle cui rive fin dalla preistoria sorgevano insediamenti umani, come anche nel territorio di Torcello.
Nel bacino di San Marco sorgeva invece una salina, con il pavimento in laterizi romani posto più di 3 metri sotto l’attuale livello della comune marea.

Secondo Tito Livio i fuggiaschi della guerra di Troia giunsero in cerca di rifugio sulla costa veneta ed Enea fondò Venezia nel 1107 a.C. Anche Martino da Canal descrive come i troiani fossero approdati nella zona di Olivolo e posto li il loro primo insediamento.

Uno dei primi centri costruiti era un porto chiamato Metamauco e risale all’epoca romana. Sorgeva in prossimità dell’odierna Malamocco, nel Lido di Venezia, e si trovava alla foce del fiume Medoacus Maior, l’attuale fiume Brenta.

La leggenda narra che fosse collocata in posizione più esterna verso il mare rispetto la Malamocco moderna. Un evento climatico catastrofico la fece sprofondare sotto il mare e si dice che, nei giorni di bel tempo si possano ancora vedere le sue mura sommerse e che le reti dei pescatori a volte restino imprigionate nella punta del campanile.

Durante gli ultimi due millenni l’attività di maree, venti, correnti litoranee e il progressivo innalzamento del livello del mare portarono ad una graduale trasformazione da continente a laguna, accentuato dalla deviazione dei fiumi da parte dell’uomo, portati a sfociare in altri punti della costa.

Venezia comincia a vedere la sua popolazione crescere in seguito alle invasioni barbariche che si susseguono dal V secolo. I fuggiaschi trovavano nella città lagunare protezione fornita dall’Impero Bizantino, presente nel territorio in diverse forme amministrative.

Il crescente sviluppo economico e la lontananza dalla capitale Costantinopoli furono le circostanze che permisero di raggiungere l’autonomia amministrativa che ha portato alla nascita della Repubblica di Venezia, la Serenissima.
In breve tempo Venezia conquista l’egemonia politica e militare nel Mare Adriatico e in tutto il Mediterraneo, diventando il principale porto marittimo e centro di scambi.

Subito dopo la Serenissima raggiungerà il suo massimo splendore.

“E pur se queste lagune si colmano via via, e dalle paludi salgono perfidi miasmi, se il commercio langue e la potenza della Repubblica declina, nondimeno la sua struttura grandiosa e il suo carattere non cesseranno un istante di apparire all’osservatore degni di venerazione.”
– Johann Wolfgang Goethe

Fonti
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Venezia
http://www.viagginellastoria.it/archeoletture/luoghi/1940venezia.htm
https://evenice.it/blog/info/compleanno-di-venezia.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Martino_Canal
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Repubblica_di_Venezia
https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_di_Venezia

La festa del Redentore di Venezia

La festa del Redentore è una festa tradizionale di Venezia che si celebra la terza domenica di luglio ed è sicuramente una delle feste più sentite dai veneziani.

Il sabato che precede la terza domenica di luglio viene aperto un lungo ponte votivo di barche sul Canale della Giudecca che collega l’isola con le Zattere, consentendo così il raggiungimento pedonale della chiesa del Redentore.

 

La festa del Redentore è l’evento che ricorda la costruzione della Chiesa del Redentore per ordine del Senato veneziano nel 1576 come ex voto per la liberazione della città dalla peste del 1575. La terribile pestilenza provocò la morte di oltre 50.000 persone in soli due anni.

Alla fine della pestilenza, nel luglio del 1577, si decise di festeggiare con decorrenza annuale la liberazione, con allestimento di un ponte votivo.

Questa celebrazione è diventata col tempo una tradizione molto sentita dai veneziani ed è ancora viva -e anzi, gode di ottima salute- dopo quasi cinque secoli.

 

 

La festa è famosa (viene chiamata anche “la notte famosissima”) soprattutto per il meraviglioso spettacolo di fuochi d’artificio (“i foghi”) che si tiene nella notte tra il sabato e la domenica sul bacino di San Marco, che per l’occasione è chiuso alla normale navigazione ed accoglie le barche dei molti veneziani che si riversano in bacino per mangiare, bere, ballare e passare una serata in compagnia.

 

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