Mese: Agosto 2016

Ca’ Dario, il palazzo maledetto

Un destino terribile ha unito le storie dei proprietari di questo bellissimo palazzo, tanto da essere definito “maledetto”.

Palazzo Dario (meglio conosciuto come Ca’ Dario) è un palazzo che si affaccia sul Canal Grande a Venezia.

Fu costruito da Giovanni Dario, affascinato dai luoghi e dal paesaggio incantevole.

Nel 1479 Marietta, figlia di Giovanni, si suicidò per il fallimento economico del marito Vincenzo Barbaro, che morì pugnalato. Anche il loro figlio subì una morte violenta, infatti morì in un’imboscata a Creta. Queste tre morti fecero scalpore tra i veneziani, che anagrammarono l’iscrizione sulla facciata, trasformando “VRBIS GENIO IOANNES DARIVS” in “SVB RVINA INSIDIOSA GENERO” (in latino “Genero sotto una rovina insidiosa”).

I discendenti della famiglia Barbaro vendettero la villa ad Arbit Abdoll, un mercante armeno di pietre preziose, che finì in rovina poco dopo aver preso possesso dell’abitazione.

L’inglese Radon Brown andò incontro al suo destino nel 1838, quando divenne il nuovo proprietario di Ca’ Dario. In soli quattro anni subì un tracollo finanziario e venne scoperta la sua relazione omosessuale: lo scandalo lo travolse a tal punto che nel 1842 si suicidò nel palazzo insieme al compagno.

Non fece meglio l’americano Charles Briggs, che dovette fuggire da Venezia a causa delle continue voci sulla sua omosessualità: fuggì in Messico, dove il suo amante si suicidò.

Agli inizi del ‘900 Dario ospitò il poeta francese Henri de Regnier; ma una grave malattia colpì lo scrittore, che non poté più tornare a Venezia.

Per decenni l’edificio rimase vuoto, fino al 1964 quando il tenore Mario del Monaco iniziò le trattative per l’acquisto dell’immobile. Ma l’artista, mentre si recava a Venezia per definire i dettagli del contratto, fu coinvolto in un grave incidente d’auto che lo costrinse ad una lunga riabilitazione e lo spinse a decidere di rinunciare all’acquisto.

Qualche anno dopo Ca’ Dario fu acquistato dal conte torinese Filippo Giordano delle Lanze, ucciso all’interno dell’edificio nel 1970 da un marinaio croato di nome Raul Blasich, con il quale aveva una relazione. Blasich è poi fuggito a Londra, dove fu assassinato.

Il palazzo fu poi acquistato da Kit Lambert, manager del gruppo rock The Who, che morì poco tempo dopo a Londra scendendo le scale. Anche se sosteneva di non credere alla maledizione, Lambert aveva detto ad alcuni amici di dormire nel vicino chiosco dei gondolieri dell’Hotel Gritti per “sfuggire ai fantasmi che lo perseguitarono nel Palazzo“.

Fabrizio Ferrari, un uomo d’affari veneziano, acquistò la casa negli anni ’80 e vi si trasferì con la sorella Nicoletta. Ferrari non è morto, ma ha perso tutti i suoi beni dopo aver preso possesso dell’edificio, mentre la sorella è morta in un incidente d’auto senza testimoni.

Alla fine degli anni ’80 l’edificio fu acquistato dal finanziere Raul Gardini che volle fare un regalo alla figlia. Gardini, dopo una serie di battute d’arresto economiche e il coinvolgimento nello scandalo di Tangentopoli, si suicidò nel 1993 in circostanze mai del tutto chiarite.

Dopo la morte di Gardini, nessuno voleva più comprare Ca’ Dario, e la prima società di brokeraggio che era stata incaricata di vendere l’immobile si arrese e qualsiasi trattativa si arenò. Alla fine degli anni ’90 il regista e attore Woody Allen sembrava disposto ad acquistare l’edificio, ma poi ha rinunciato. Nel 2002, una settimana dopo aver affittato Ca’ Dario per una vacanza a Venezia, il bassista John Entwistle morì a causa di un infarto.

Nel 2006 la proprietà è stata ceduta a un’azienda americana per conto di un acquirente sconosciuto ed è attualmente in fase di ristrutturazione.

 

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