Il 25 Aprile: San Marco e il “bocolo”

Il 25 aprile è una data particolare per la storia d’Italia: è infatti il giorno in cui si celebra la Liberazione dal nazifascismo, e questo fatto purtroppo ancora oggi dà adito a inutili polemiche su cui non mi voglio soffermare.
Infatti a Venezia il 25 aprile la festa è una e una soltanto: la festa di San Marco evangelista, santo patrono della città.
Un tempo, durante la Serenissima, si teneva una solenne processione in Piazza, tradizione che si è persa nel tempo.

Tuttavia una tradizione legata al 25 aprile resiste ed è molto sentita ancora dai veneziani: il giorno di San Marco infatti è anche il giorno del “bòcolo”, vale a dire del bocciolo (bòcolo, appunto) di rosa. È tradizione infatti che il 25 aprile venga regalato a fidanzate e mogli (ma anche a madri, sorelle, e più in generale alle donne della famiglia) una rosa rossa.

Doge Angelo Partecipazio

Questa usanza ha le sue radici nella leggenda del contrastato amore tra Maria Partecipazio, figlia del doge Angelo, e Tancredi, un giovane osteggiato dal doge. Maria, per permettere a Tancredi di entrare nelle grazie del padre, gli chiese di andare a combattere in Spagna insieme con l’esercito di Carlo Magno contro gli arabi. Tancredi si rivelò un guerriero valoroso e la sua fama arrivò fino a Venezia, tuttavia un giorno morì in battaglia sopra un rosaio. Prima di morire, raccolse una rosa e chiese al suo amico Orlando di portarla a Maria, come ultimo gesto d’amore. Il 24 aprile la rosa ancora insanguinata fu consegnata a Maria, e la giovane il giorno dopo -25 aprile, festa di San Marco- si tolse la vita per il dolore e fu trovata con la rosa appoggiata sul cuore.

Il giorno di San Marco viene quindi regalata ancora oggi una rosa rossa alle donne amate come simbolo di vero amore.

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