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Bicentenario delle Gallerie dell’Accademia – Canova, Hayez, Cicognara

L’anno appena passato ha visto la celebrazione del bicentenario delle Gallerie dell’Accademia, uno dei maggiori musei veneziani, che raccoglie la migliore collezione di arte veneziana e veneta, soprattutto legata ai dipinti del periodo che va dal XIV al XVII secolo.

Le Gallerie nascono nel 1817, un momento speciale nella storia artistica di Venezia, che segna il risveglio culturale della città, ritrovando l’antica gloria e arrestando il declino seguito dalla caduta della Serenissima.

Tra i maggiori artisti rappresentati all’ Accademia figurano Tintoretto, Tiziano, Canaletto, Giorgione, Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio e Veronese.

Oltre alle opere pittoriche, nella Gallerie si possono osservare anche sculture e disegni, tra i quali il celebre Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, che viene esposto solo in occasioni particolari.

La mostra, che sarà visitabile fino al 2 aprile del 2018, celebra gli anni cruciali del rilancio culturale, cominciati nel 1815 col ritorno da Parigi dei quattro cavalli di San Marco e del leone della colonna sul molo di san Marco, opere simbolo di Venezia sottratte nel 1798 dall’esercito di Napoleone, e finisce con la morte di Canova nel 1822 a Venezia.

Sono tre i personaggi chiave attorno a cui ruota la mostra: Cicognara, Canova and Hayez.

 

Il conte Leopoldo Cicognara, (Ferrara 1767 – Venezia 1834) intellettuale, storico dell’arte e biografo, impegnato nella salvaguardia e valorizzazione del passato e allo stesso tempo nel sostegno all’arte contemporanea di quegli anni.

Fu presidente dell’Accademia di Belle Arti dal 1808, dove ebbe risultati importanti nell’aumento del numero dei professori, nell’istituzione di premi per gli studenti e nel miglioramento dei corsi di studi.

Fu anche il creatore della Galleria per l’esposizione delle pitture veneziane che celebra ora i 200 anni di vita.

 

 

 

Antonio Canova, (Possagno 1757 – Venezia 1822) celebre scultore ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo europeo in scultura ed incaricato del recupero delle opere d’arte rubate da Napoleone durante l’occupazione.

Fu molto apprezzato anche durante il Romanticismo, specialmente in Italia, dove fu in grado di accendere l’orgoglio nazionale durante l’epopea risorgimentale, al punto da essere ritenuto il genio tutelare della nazione.

 

 

 

 

Francesco Hayez, (Venezia 1791 – Milano 1882)

pittore veneziano innovatore e poliedrico, maggiore esponete in Italia della corrente romantica, lasciò un segno indelebile nella storia dell’arte italiana grazie alle sue opere, molte delle quali contengono un messaggio politico risorgimentale nascosto.

Cicognara, in un epistola inoltrata all’amico Canova nel 1812, scriveva di come ambisse a vedere Hayez diventare interprete delle ispirazioni nazionali, in grado di dare nuova linfa alla grande pittura italiana.

 

 

 

La mostra attuale è articolata in dieci sezioni tematiche, tra cui spicca la riunione della serie di manufatti inviati nel 1818 alla corte di Vienna per il matrimonio dell’imperatore Francesco I, noti come l’”Omaggio delle Provincie Venete”, che ritornano a Venezia per la prima volta dopo duecento anni.

All’interno dell’esposizione anche dipinti, gruppi scultorei, due are e altrettanti grandi vasi di marmo, un tavolo realizzato in bronzo e legno con il piano ricoperto da pregiati vetri di Murano e preziose rilegature rappresentanti della più alta produzione artistica del Neoclassicismo veneto.

Nel percorso di visita è esposta anche la Musa Polimnia di Canova, ultimata nel 1816, che vanta una storia a dir poco rocambolesca, che viene raccontata per la prima volta in questa occasione.

Nel 1898, dopo la morte dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, la scultura passa nella collezione della nipote, l’Arciduchessa Elisabetta Maria d’Austria, figlia di Rodolfo d’Asburgo-Lorena.

Nel 1942, dopo 2 anni di trattative e l’esborso di una cifra esorbitante, la Musa Polimnia diventa proprietà di Adolf Hitler, che la vuole per il suo Fuhrermuseum di Linz.

Ritrovata dagli Americani nel 1942 in un castello, viene trasferita a Monaco, in Germania.

Solo nel 1964 la statua fa ritorno ad Hofburg, nelle stesse sale che l’avevano ospitata sino al 1929, per poi trasferirsi per qualche mese nei saloni delle Gallerie dell’Accademia a Venezia.

 

 

Fonti:

http://www.veneziatoday.it/eventi/canova-hayez-cicognara-gallerie-accademia-venezia.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Gallerie_dell%27Accademia

http://www.gallerieaccademia.it/canova-hayez-cicognara-lultima-gloria-di-venezia-0

http://www.mostrabicentenariogallerie.it/

https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Canova

https://it.wikipedia.org/wiki/Leopoldo_Cicognara

https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Hayez

http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=54874&IDCategoria=264

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