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La Regata Storica di Venezia e Caterina Cornaro: la forza di una donna

Domenica 3 settembre si  svolgerà -come ogni anno la prima domenica di settembre- la Regata Storica di Venezia, che vedrà il suo clou nella bellissima regata dei gondolini, gara affascinante, ricca di tradizione e anche di accese e storiche rivalità.

Prima delle gare ufficiali, ci sarà il bellissimo corteo storico che vuole rievocare un particolare episodio della storia della Serenissima: il trionfale ritorno di Caterina Cornaro da Cipro a Venezia avvenuto nel 1489

Ma chi era Caterina Cornaro, e perché viene celebrata questa ricorrenza? Qual è la sua storia?
La storia di Caterina è di fatto la storia di una donna forte, coraggiosa e molto amata, che intreccia sentimenti e intrighi politici.

Caterina Cornaro (in veneziano il cognome è Corner), apparteneva ad una delle più potenti famiglie veneziane. Nacque il 25 novembre 1454 a Venezia e trascorse la sua infanzia prima nel palazzo di famiglia sul Canal Grande e in seguito in un monastero presso Padova.

A 14 anni sposò per procura Giacomo II di Lusignano, re di Cipro e di Armenia. Il matrimonio era stato proposto dallo zio paterno Andrea Corner, esiliato nell’isola di Cipro dalla Repubblica di Venezia.

Inutile dire che si trattava del classico matrimonio di interessi, che in questo caso erano molteplici: i Corner potevano meglio amministrare i propri possedimenti nell’isola, Venezia poteva estendere la sua influenza su Cipro e consolidare il proprio controllo sul Mediterraneo, e infine Cipro trovava in questo modo un potente alleato nella lotta contro i genovesi che avevano pretese su Famagosta e contro la minaccia turca.

A dire il vero Giacomo II ritardò il suo impegno di matrimonio, perché cercava di avvicinarsi in tutti i modi al Regno di Napoli, da sempre nemico di Venezia; tuttavia le insistenze dei veneziani e soprattutto l’avanzata ottomana lo convinsero a rispettare i patti e nel 1469 concluse un’alleanza con cui Cipro veniva posto sotto la protezione della Repubblica.

Ed è così che nel 1472 Caterina lasciò Venezia a bordo del Bucintoro per giungere nella sua nuova residenza a Nicosia, dove si sposò e venne incoronata regina.

Meno di un anno dopo, in luglio, Giacomo moriva improvvisamente, lasciando Caterina in attesa del loro figlio, Giacomo III che sarebbe nato il mese successivo.

Nel frattempo la regina era stata esclusa dal trono che venne affidato ad un collegio di “commissari”. Fu molto difficile per Caterina riuscire a veder riconosciuto il suo titolo di Regina di Cipro, ma lei resistette e restò fino a quando la flotta veneziana raggiunse l’isola e ristabilì l’ordine.

Dal 28 marzo 1474, la Repubblica di Venezia affiancò a Caterina un provveditore e due consiglieri, allontanando dall’isola alcuni uomini di fiducia della donna

Caterina tuttavia era una donna sola, e la morte prematura del piccolo Giacomo III non fece che aumentare la sua solitudine, tanto che cadde in depressione. Fu così raggiunta dal padre che la aiutò a superare la sua malattia e a migliorare i suoi rapporti con Venezia, ottenendo con il tempo più libertà.

Ci furono due congiure da parte di nobili catalani che tentarono di rovesciare il regno di Caterina, represse dalla Repubblica di Venezia.

Tuttavia, dopo il secondo tentativo, la Serenissima cominciò a fare pressioni perché Caterina tornasse in patria e cedesse il regno a Venezia, in cambio di prerogative reali.

Caterina non accettò, ma dovette infine cedere in seguito all’intercessione del fratello Giorgio Cornaro: il 26 febbraio 1489, vestita di nero, dovette così a malincuore lasciare per sempre l’isola e rientrare in patria, donando l’isola a Venezia.

Il 6 giugno 1489, seduta sul Bucintoro accanto al doge Agostino Barbarigo, Caterina fa il suo ingresso trionfale a Venezia, che accolse la sua “figlia” con grandissimo affetto: fu nominata domina Aceli (signora di Asolo), conservando il titolo e il rango di regina.

Il corteo storico della Regata vuole ricordare proprio questo episodio: l’abbraccio della città a una donna forte e sfortunata, che ha sempre conservato la sua integrità e la sua dignità in modo esemplare.

Durante il regno di Caterina, la corte di Asolo divenne famosa per accogliere artisti e letterati famosi. Tuttavia la sua vita nel castello di Asolo non fu meno tormentata: nel 1509 dovette scappare per ben due volte di fronte all’avanzata delle truppe asburgiche, rifugiandosi a Venezia, la sua città, dove morì nel 1510.

Si dice che la folla che voleva partecipare al funerale fosse talmente numerosa che si dovette costruire un ponte di barche da Rialto a Santa Sofia per permettere un migliore deflusso.

Caterina tuttora riposa nella chiesa di San Salavador, a due passi dal Ponte di Rialto.

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