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James Abbott McNeill Whistler: un autentico amante di Venezia

“Se l’uomo che dipinge solo l’albero o il fiore, o un’altra superficie che vede davanti a lui fosse un artista, il re degli artisti sarebbe il fotografo. E’ compito dell’artista fare qualcosa che va oltre.” James Abbott McNeill Whistler

James Abbott McNeill Whistler è stato un grande e famoso pittore statunitense, divenuto famoso per opere quali “Arrangiamento in grigio e nero n. 1” conosciuto anche come “La madre di Whistler”.

La madre di Whistler

Quello che meno persone conoscono invece è il suo genio nella produzione di incisioni calcografiche: Whistler è stato tra i più inventivi ed influenti incisori della storia, realizzando quasi 500 incisioni in cinque decenni. Si avvicina all’incisione nel 1857, a 23 anni, come giovane disegnatore dotato e appassionato, utilizzando la tecnica della calcografia per registrare e riprodurre schizzi veloci all’epoca in cui l’incisione veniva utilizzata come mera tecnica riproduttiva. Dal XVIII secolo infatti la stampa d’arte era diventata quasi esclusivamente un mezzo per riprodurre opere d’arte e ritratti, andando incontro ad una vera e propria industrializzazione. Proprio sul finire del XIX secolo, con la nascita e l’affermarsi della fotografia, l’incisione riesce a liberarsi della sua funzione utilitaristica, proprio grazie ad artisti quali Whistler, che ne riscoprono quella vitalità ed autonomia che la caratterizzavano agli inizi. Nei suoi primi anni di sperimentazione con questa tecnica lavora all’aperto, disegnando sul rame opportunamente preparato, per poi procedere alla morsura nella sua stanza, girando l’Alsazia-Lorena e la Renania. Nel 1859 si sposta a Londra, dove produce viste del Tamigi, restando fedele alla purezza del realismo disadorno ispirato alle stampe giapponesi. In quel periodo inizia anche a strofinare gli inchiostri in modo espressivo e a lavorare utilizzando la tecnica della puntasecca, preferendola all’acquaforte, per la produzione di ritratti e figure. Dal settembre 1879 Whistler si sposta a Venezia per produrre dodici acqueforti, su commissione della Fine Arts Society di Londra, che si aspettava il ritorno dell’artista dopo un soggiorno di tre mesi. L’artista invece si ferma nella città lagunare quattordici mesi e produce cinquanta acqueforti, oltre a cento pastelli, raggiungendo il suo apice creativo. Le vedute di canali minori, gli ingressi a palazzi, i riflessi danzanti nell’acqua e gli oscuri paesaggi evanescenti rappresentano luoghi conosciuti dalle persone del posto, lontani dagli itinerari turistici, appena prima che Venezia venisse svenduta alle masse.

Da sostenitore dell’”arte per il gusto dell’arte”, nella celebrazione della bellezza visiva,la sua opera è un lavoro onesto che mostra gli spazi più intimi di Venezia, mostrando allo spettatore la città attaverso gli occhi di un veneziano e contribuisce a ridisegnare la mappa della città lagunare. L’acquaforte ha offerto a Whistler l’opportunità di unire la velocità di esecuzione, disegnando rapidamente le idee sulla lastra, alla possibilità di perfezionarle e svilupparle attraverso molteplici stati, mettendo in luce la sua complessa estetica. Il suo lavoro, con un approccio così innovativo, non ha solo attirato seguaci e imitatori, ma ha influenzato l’intero mondo dell’arte.

“Ho imparato a conoscere una Venezia a Venezia che gli altri non sembrano aver mai percepito…”

James Abbott McNeill Whistler

Fonti https://www.frasicelebri.it/frasi-di/james-mcneill-whistler/ https://it.wikipedia.org/wiki/James_Abbott_McNeill_Whistler https://themitchellgallery.wordpress.com/2013/11/06/james-mcneill-whistler/ https://www.metmuseum.org/toah/hd/whet/hd_whet.htm https://news.virginia.edu/content/museum-opens-printmaking-venice-exhibit-inspired-whistler-s-art https://plumplumcreations.com/the-history-of-printmaking-part-2/

Incisione – parte #1

In questa serie di articoli cerco di spiegare, a chi non le conosce, le tecniche che ho utilizzato personalmente per produrre i miei lavori e cerco di condividere il fascino dell’incisione nella produzione di opere uniche.

Cercherò di essere il più succinta possibile, cercando di non annoiarvi con troppi termini tecnici, e condividere la mia esperienza creativa attraverso la conoscenza del processo creativo. Spero di potervi aiutare a capire il lavoro necessario per creare un’incisione e farvi apprezzare la bellezza che si può percepire. Se siete curiosi e volete saperne di più, i link delle fonti che troverete in fondo alla pagina vi saranno molto utili.

Le tecniche che ho utilizzato nella creazione delle mie incisioni sono suddivise in tre categorie e prendono il nome dal materiale utilizzato come matrice (la matrice è il supporto che viene elaborato e poi inchiostrato e stampato sul foglio di carta):

XYLOGRAFIA: dal greco XILON (legno) è l’incisione diretta su una tavola di legno. Una variante è la Linoleografia, l’incisione diretta di una lastra di linoleum.

CALCOGRAFIA: dal greco CALCO (rame) è l’incisione diretta (o attraverso gli acidi) di una lastra metallica.

Campo della Maddalena – Calcografia

LITOGRAFIA: dal greco LITHOS (pietra) è l’incisione a matita (o inchiostro litografico) di una lastra di pietra.



1. XILOGRAFIA E LINOLEOGRAFIA
La xilografia e la linoleografia sono tecniche di rilievo. La superficie della lastra è quella che riceve e trasferisce il colore al foglio di carta; i segni incisi rimangono bianchi. In questo caso, il disegno deve essere sviluppato in negativo, immaginando che i segni incisi siano spazio bianco che lascerà a nudo la carta dopo la stampa, e le parti che non sono state rimosse della lastra come i segni colorati che compongono il disegno.

L’incisione diretta (senza il supporto di acidi) del foglio di legno (o linoleum) viene eseguita con scalpelli e sgorbi di varie forme, seguendo il disegno precedentemente tracciato sulla lastra, considerando che la stampa sarà speculare rispetto ai segni visibili sulla lastra. Il blocco può essere in filo di legno (un pannello di legno tagliato nel senso della fibra) o in testa di legno (quando il pannello di legno viene tagliato nella direzione perpendicolare alla fibra).

La lastra di linoleum è una tavoletta -appunto- di linoleum, un materiale moderno composto da una miscela di olio di lino, resine, polvere di sughero e legno che giace su un grande appezzamento di canapa.
Il blocco xilografico e la linoleografia vengono stampati attraverso il rullo inchiostratore della lastra e l’utilizzo di una macchina da stampa, una pressa verticale piana o una rotocalcografia a rulli, seguendo l’accorgimento di posizionare due guide ai lati del piano della pressa, dello stesso spessore della lastra.
Questa tecnica è adatta allo sviluppo di opere estremamente grafiche, con segni chiari e forti e, dove la pressa utilizza un’unica matrice, mentre si può ottenere un lavoro molto più dettagliato, con diversi colori e sfumature di chiaro e scuro, quando la pressa è ottenuta mediante l’utilizzo di più matrici stampate una sopra l’altra, facendo attenzione a sovrapporsi perfettamente.

Fondamenta Ca’ Balà – Linoleografia

Fonti

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