Anno: 2019
L’Ospedale Civile di San Giovanni e Paolo
L’Ospedale Civile di San Giovanni e Paolo era un tempo conosciuto come Scuola Grande di San Marco, ed è un edificio rinascimentale situato in campo dei santi Giovanni e Paolo, nel sestiere di Castello.
Il 25 Aprile: San Marco e il “bocolo”
A Venezia il 25 aprile la festa è una e una soltanto: la festa di San Marco evangelista, santo patrono della città.
La nascita di Venezia
Il 25 marzo Venezia festeggia il suo compleanno.
Secondo Martino Da Canal nella sua “Storia di Venezia” la data di nascita della città sarebbe il 25 marzo del 421. La data coincide con la consacrazione della chiesa di San Giacometto sulle rive dell’attuale Canal Grande che segna il primo insediamento a Venezia sulla Riva Alta (Rialto) secondo il Chronicon Altinate del XI secolo.
Nella realtà la città più bella del mondo una precisa data di nascita non ce l’ha, ma è frutto di continui spostamenti e cambiamenti.
Tornando molto indietro nel tempo non avremmo visto nessuna distesa di acqua incontaminata, come potremmo immaginare guardando la laguna, con le sue barene, i suoi isolotti e la sua pace.
Quello che avremmo potuto vedere era il predominio del continente nell’eterna lotta tra terra e mare.
I fiumi alpini, sfociando nell’odierna laguna, portavano continuamente detriti che creavano una distesa di terra ricoperta da boschi, intervallati da acquitrini d’acqua dolce e qualche breve dosso (dossum durum che darà nome a Dorsoduro, uno dei sestieri di Venezia, e dossum oliveti, che darà nome a Olivolo, l’odierno Castello, un altro sestiere di Venezia).
Un fiumicello d’acqua dolce, il rivus altus (Rialto) segnava l’odierno andamento del Canal Grande, sulle cui rive fin dalla preistoria sorgevano insediamenti umani, come anche nel territorio di Torcello.
Nel bacino di San Marco sorgeva invece una salina, con il pavimento in laterizi romani posto più di 3 metri sotto l’attuale livello della comune marea.
Secondo Tito Livio i fuggiaschi della guerra di Troia giunsero in cerca di rifugio sulla costa veneta ed Enea fondò Venezia nel 1107 a.C. Anche Martino da Canal descrive come i troiani fossero approdati nella zona di Olivolo e posto li il loro primo insediamento.
Uno dei primi centri costruiti era un porto chiamato Metamauco e risale all’epoca romana. Sorgeva in prossimità dell’odierna Malamocco, nel Lido di Venezia, e si trovava alla foce del fiume Medoacus Maior, l’attuale fiume Brenta.
La leggenda narra che fosse collocata in posizione più esterna verso il mare rispetto la Malamocco moderna. Un evento climatico catastrofico la fece sprofondare sotto il mare e si dice che, nei giorni di bel tempo si possano ancora vedere le sue mura sommerse e che le reti dei pescatori a volte restino imprigionate nella punta del campanile.
Durante gli ultimi due millenni l’attività di maree, venti, correnti litoranee e il progressivo innalzamento del livello del mare portarono ad una graduale trasformazione da continente a laguna, accentuato dalla deviazione dei fiumi da parte dell’uomo, portati a sfociare in altri punti della costa.
Venezia comincia a vedere la sua popolazione crescere in seguito alle invasioni barbariche che si susseguono dal V secolo. I fuggiaschi trovavano nella città lagunare protezione fornita dall’Impero Bizantino, presente nel territorio in diverse forme amministrative.
Il crescente sviluppo economico e la lontananza dalla capitale Costantinopoli furono le circostanze che permisero di raggiungere l’autonomia amministrativa che ha portato alla nascita della Repubblica di Venezia, la Serenissima.
In breve tempo Venezia conquista l’egemonia politica e militare nel Mare Adriatico e in tutto il Mediterraneo, diventando il principale porto marittimo e centro di scambi.
Subito dopo la Serenissima raggiungerà il suo massimo splendore.
“E pur se queste lagune si colmano via via, e dalle paludi salgono perfidi miasmi, se il commercio langue e la potenza della Repubblica declina, nondimeno la sua struttura grandiosa e il suo carattere non cesseranno un istante di apparire all’osservatore degni di venerazione.”
– Johann Wolfgang Goethe
Fonti
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_di_Venezia
http://www.viagginellastoria.it/archeoletture/luoghi/1940venezia.htm
https://evenice.it/blog/info/compleanno-di-venezia.html
https://it.wikipedia.org/wiki/Martino_Canal
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Repubblica_di_Venezia
https://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_di_Venezia
James Abbott McNeill Whistler: un autentico amante di Venezia
“Se l’uomo che dipinge solo l’albero o il fiore, o un’altra superficie che vede davanti a lui fosse un artista, il re degli artisti sarebbe il fotografo. E’ compito dell’artista fare qualcosa che va oltre.” James Abbott McNeill Whistler
James Abbott McNeill Whistler è stato un grande e famoso pittore statunitense, divenuto famoso per opere quali “Arrangiamento in grigio e nero n. 1” conosciuto anche come “La madre di Whistler”.
Quello che meno persone conoscono invece è il suo genio nella produzione di incisioni calcografiche: Whistler è stato tra i più inventivi ed influenti incisori della storia, realizzando quasi 500 incisioni in cinque decenni. Si avvicina all’incisione nel 1857, a 23 anni, come giovane disegnatore dotato e appassionato, utilizzando la tecnica della calcografia per registrare e riprodurre schizzi veloci all’epoca in cui l’incisione veniva utilizzata come mera tecnica riproduttiva. Dal XVIII secolo infatti la stampa d’arte era diventata quasi esclusivamente un mezzo per riprodurre opere d’arte e ritratti, andando incontro ad una vera e propria industrializzazione. Proprio sul finire del XIX secolo, con la nascita e l’affermarsi della fotografia, l’incisione riesce a liberarsi della sua funzione utilitaristica, proprio grazie ad artisti quali Whistler, che ne riscoprono quella vitalità ed autonomia che la caratterizzavano agli inizi. Nei suoi primi anni di sperimentazione con questa tecnica lavora all’aperto, disegnando sul rame opportunamente preparato, per poi procedere alla morsura nella sua stanza, girando l’Alsazia-Lorena e la Renania. Nel 1859 si sposta a Londra, dove produce viste del Tamigi, restando fedele alla purezza del realismo disadorno ispirato alle stampe giapponesi. In quel periodo inizia anche a strofinare gli inchiostri in modo espressivo e a lavorare utilizzando la tecnica della puntasecca, preferendola all’acquaforte, per la produzione di ritratti e figure. Dal settembre 1879 Whistler si sposta a Venezia per produrre dodici acqueforti, su commissione della Fine Arts Society di Londra, che si aspettava il ritorno dell’artista dopo un soggiorno di tre mesi. L’artista invece si ferma nella città lagunare quattordici mesi e produce cinquanta acqueforti, oltre a cento pastelli, raggiungendo il suo apice creativo. Le vedute di canali minori, gli ingressi a palazzi, i riflessi danzanti nell’acqua e gli oscuri paesaggi evanescenti rappresentano luoghi conosciuti dalle persone del posto, lontani dagli itinerari turistici, appena prima che Venezia venisse svenduta alle masse.
Da sostenitore dell’”arte per il gusto dell’arte”, nella celebrazione della bellezza visiva,la sua opera è un lavoro onesto che mostra gli spazi più intimi di Venezia, mostrando allo spettatore la città attaverso gli occhi di un veneziano e contribuisce a ridisegnare la mappa della città lagunare. L’acquaforte ha offerto a Whistler l’opportunità di unire la velocità di esecuzione, disegnando rapidamente le idee sulla lastra, alla possibilità di perfezionarle e svilupparle attraverso molteplici stati, mettendo in luce la sua complessa estetica. Il suo lavoro, con un approccio così innovativo, non ha solo attirato seguaci e imitatori, ma ha influenzato l’intero mondo dell’arte.
“Ho imparato a conoscere una Venezia a Venezia che gli altri non sembrano aver mai percepito…”
James Abbott McNeill Whistler
Fonti https://www.frasicelebri.it/frasi-di/james-mcneill-whistler/ https://it.wikipedia.org/wiki/James_Abbott_McNeill_Whistler https://themitchellgallery.wordpress.com/2013/11/06/james-mcneill-whistler/ https://www.metmuseum.org/toah/hd/whet/hd_whet.htm https://news.virginia.edu/content/museum-opens-printmaking-venice-exhibit-inspired-whistler-s-art https://plumplumcreations.com/the-history-of-printmaking-part-2/